20 novembre 2008

Le occasioni, se non le prendi tu, non sono perse: le prenderà qualcun altro!

Solo il titolo di questo post basterebbe a rendere l'idea.

E' davvero ora di smetterla di parlare, parlare, parlare; è ora di cominciare a fare, fare, fare.

Fare quello che dico.
Fare quello che scrivo.

Mi è capitata un'occasione lavorativa interessante iera sera. Avrei dovuto coglierla al volo e invece?
Ho preso tempo. L'ho lasciata in standby.

La paura di sbagliare a 25 anni non dovrebbe esserci.
Dovrebbe esserci invece la voglia di spiccare il volo!

Ha perfettamente ragione chi dice che i "Sì, ma..." non vanno da nessuna parte.
Devo ficcarmi in testa di cominciare a chiedermi "Perché no?"!
E, in effetti, le occasioni, quando si presentano, è meglio coglierle che lasciarle a qualcun altro!

13 novembre 2008

Voglio un lavoro che sia come un videogioco...

Vi state chiedendo se sono impazzita o semplicemente vi state dicendo: "poverina, vive nel mondo delle favole!"?
Beh, cari amici miei, nessuna delle due!
Il titolo di questo post significa proprio quello che dice: voglio un lavoro che sia come un videogioco.

Ok, mi spiego meglio:
siccome a gennaio scadrà il mio contratto di assunzione a tempo determinato per sostituzione di una maternità, per non rischiare di trovarmi col sedere nudo in mezzo alla strada mi sto guardando un po' attorno alla ricerca di una nuova occupazione.
Sto rispondendo a svariati annunci di lavoro e ad alcuni ho ricevuto risposta, perciò da qualche tempo sto anche sostenendo dei colloqui.
Durante questi colloqui mi sento spesso chiedere le stesse domande: "Cosa si aspetta dall'azienda che la assumerà?" o "Quale sarebbe il suo lavoro ideale?"
Fino ad ora, mi sono resa conto di aver sempre girato intorno a quello che avrei dovuto rispondere. Dicevo quello che ho in mente, ma non come avrei voluto dirlo, in maniera davvero significativa.
Stanotte, però, ho avuto un'illuminazione - per così dire - linguistica e ho capito come dovrò esprimere il mio pensiero nei prossimi colloqui.
Il mio lavoro ideale è molto simile a un videogioco.
Non di quelli tipo tennis, calcio o corse con le macchinine, no.
Di quelli piuttosto tipo The Prince of Persia o Myst.
Continuate a non capire?

Insomma, io aspiro ad un lavoro in cui possa partire anche dal livello 0, ma combattendo, correndo, usando corpo e mente, spirito e cervello, risolvendo situazioni complesse, passando di livello in livello, possa raggiungere la meta, portare a termine la missione e volendo, poi, ricominciare, partendo per una nuova impresa.

Sì, un lavoro stimolante, dinamico, che, partendo dal "basso", incassando colpi, superando sfide, vincendo battaglie, mi permetta di crescere, di dimostrare le mie capacità e il mio valore e di raggiungere col tempo livelli più alti di carriera.
Un ambiente meritocratico, in cui i buoni, coloro che si impegnano, combattono, dimostrano il loro valore vincono, mentre i cattivi, quelli che annoiano e si annoiano, che vanno avanti contando sulle spalle degli altri soccombono.

Certo, concordo con voi che sarebbe bello, che sarebbe utile.
Mi faccio la vostra stessa domanda: ma esiste davvero un lavoro del genere in un ambiente simile?
Non lo so, ma almeno quando mi chiederanno qual è il mio lavoro ideale saprò cosa rispondere ora.

Un abbraccio a tutti quelli che come me non hanno un lavoro fisso.

Ciao!